ScenaMadre al Premio Scenario Infanzia
È successo per gradi.
Come quando fai le scale: un gradino per volta.
Ci siamo iscritti alla prima selezione, un po’ titubanti, un po’ speranzosi,
una piccola armata Brancaleone
con un furgone pieno di attrezzature strambe,
senza piani di riserva da giocare.
Abbiamo portato una scena di 5 minuti
alla prima selezione del Premio Scenario Infanzia.
Tre giurati hanno guardato, ascoltato, riso.
Poi ci hanno parlato, ascoltato, fatto domande.
Grazie. Vi faremo sapere.
Un gradino in più.
Siamo stati ammessi alla semifinale.
E siamo arrivati una mattina in un teatro più grande dei nostri sogni migliori,
a proporre 20 minuti del nostro spettacolo.
A vedere i 20 minuti degli altri,
‘ché va bene che è un concorso e vince uno solo,
ma se vuoi fare teatro ti è sempre utile e imprescindibile guardarlo, il teatro,
guardare i lavori degli altri.
E apprezzare. E non essere d’accordo. E applaudire. E riconoscere il merito. E riflettere.
Tanti giurati hanno guardato, ascoltato, riso.
Hanno riso un sacco. Hanno ascoltato un sacco.
Poi ci hanno parlato, ascoltato, fatto domande e domande.
Grazie. Vi faremo sapere.
Un gradino in più.
SIAMO IN FINALE.
Siamo finalisti al Premio Scenario Infanzia.
Un traguardo che neanche nei nostri sogni migliori.
Come quando fai le scale:
quando ti volti e vedi tutti i gradini che hai superato
e ti accorgi di che bella vista si gode una volta in cima.
Com’è andata a finire? Ve lo raccontiamo in questo articolo.